Salta ancora il tavolo della maggioranza. Questa mattina hanno incontrato il sindaco tutti i referenti della “maggioranza” per trovare una intesa sul cammino da riprendere insieme per amministrare la città di Afragola. Grillo aveva chiesto a tutti di trovare un accordo da formalizzare successivamente con un documento che la nuova “maggioranza” avrebbe proposto al sindaco per superare questa impasse che dura ormai da mesi. Ma il risultato non è stato quello sperato. Fumata nera per la nuova giunta e maggioranza che invece di trovare un accordo torna a fare passi indietro.

Ma veniamo ai fatti. Durante l’incontro sul tavolo le due proposte al gruppo di Afragola Democratica: avanzare la candidatura di una quota azzurra in giunta, sacrificando così l’assessore Aniello Baia oppure fare un passo indietro con il ritorno dell’ex assessore Lanzano, ma questa volta con il ruolo di vicesindaco come proposto da alcuni consiglieri della maggioranza. Ma a questa proposta è arrivato subito il veto del gruppo di Fratelli d’Italia, espressione del vicesindaco in giunta, che successivamente ha abbandonato il tavolo di discussione per riunirsi anche con il proprio referente Biagio Castaldo, che nulla sapeva di questa proposta. Nel frattempo anche i due consiglieri di Forza Afragola Civica, Ausanio e Caiazzo, hanno sollevato ancora perplessità sulla tenuta di questa maggioranza e sulle disparità di trattamento tra i vari gruppi presenti, abbandonando con molti dubbi anch’essi il tavolo. Del gruppo solo il consigliere Montefusco, sembra fermo nella volontà di voler continuare a tutti i costi questo mandato in qualsiasi scenario possibile.

Nei fatti l’ultimatum del sindaco, che entro oggi voleva trovare una via d’uscita ad una crisi ormai atavica, non è servito praticamente a nulla. Tutto è tornato come prima con l’aggravante di aver alimentato ulteriori frizioni interne anche ai singoli gruppi. Vedremo se il sindaco nelle prossime ore si affiderà a dei tecnici esterni, come da lui spesso annunciato e soprattutto visti gli enormi ritardi accumulati nella gestione della cosa pubblica o si farà ancora una volta “schiacciare” dalle distorsioni di una “maggioranza” fatiscente e immaginaria?

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