Il futuro del wedding: “sempre più in discussione” Parla il fotoreporter Giuseppe Annunziata

Annunziata: “il marketing del wedding spudorato che perde la sua ricercatezza"

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Giuseppe Annunziata fautore e autore delle coppie svela il suo attivismo sensoriale. Il fotoreporter coglie nel suo studio le idee implicite, elabora il vero format, studiando i dettagli fino al raggiungimento dei loro sogni con l’obiettivo principale di lasciare in ognuno un ricordo memorabile fino alla fine della vita.
Qual’è la sua filosofia organizzativa? “La mia ideologia è forgiata sull’analisi ad personam, dal bouquet floreale, dai caratteri cubitali per trasportare l’ospite nello charme intrinseco. Un range di foto che va a ritmo incalzante con le emozioni, come una escalation e con egli nasce il reportage fecondo di oggettività, contemplato dalle pietanze che tocca i palati sopraffini”.
Il vero snodo problematico sono le verità occultate dal mondo social. Che cosa intende? “Molti nel wedding investono fior di soldi per guadagnarne una mera credibilità professionale; purtroppo continua a proliferarsi solo l’eccessiva sperpero di denaro che non rende felici i neo sposi e regredisce ogni aspettativa”.
Si spieghi meglio sul mondo social, cosa pensa realmente? “I Like, i follower , i social sono un mondo parallelo che molto spesso nasconde un mercato fittizio, con i clienti assoggettati ad un unico obiettivo, quello di creare personalismi irreali e non cogliere il vero senso di un momento unico come quello del matrimonio”.
Cosa fa e chi è l’azienda di Giuseppe Annunziata? “L’azienda di Giuseppe Annunziata lievita perché abbatte le frontiere di quel surplus economico che non ” sposa”, ma ruba il tempo delle coppie rendendo il giorno più bello della loro vita come un evento restrittivo e informale. Il matrimonio sta diventando sconsacrato a causa della mancanza del rispetto, per i tanti che scelgono la persona giusta che guidi e incoroni il sogno della loro “realtà”.
In qualità di fotoreporter lei che cosa denota dall’operato di questo settore? “Oggi vige lo “status” mentre la trasparenza perde il suo obiettivo, aumenta il fotomontaggio del Wedding, un camuffamento che ad occhio nudo aumenta solo l’indignazione fotografica. La finzione nel Wedding riportate nelle location che profumano di una mera collegialità”. Prosegue Giuseppe Annunziata confermando: “il settore wedding per il 99,9% della fotografia Italiana è fake, viene preparata, viene fatta posa, vengono messi gli sposi sempre nelle stesse posizioni, anche totalmente innaturali, molto spesso persone che non hanno mai posato. E voi? Noi lavoriamo solo sui reportage, quindi le nostre coppie saranno sempre libere di muoversi ed esprimersi”.
Il pensiero di Annunziata diventa un grido di allarme, sopratutto quando si parla di profili pubblici del ramo.
L’uso maniacale e spasmodico della “spunta blu”, di coloro che senza un forte costruttivismo identitario si adoperano ad acquistare per diventare profili “pubblici”, troppe disconnessioni che non filano, senza mostrare il vero operato, fake news e personalismi finiscono nel baratro dell’ignoranza. Il fotoreporter vive il lavoro da artigiano, forgiato da profonda manodopera e abnegazione, senza perdersi nei meandri social”.

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