
Il Napoli esce sconfitto dalla doppietta del suo ex Pandev e certifica una crisi che in sostanza va oltre i numeri, figlia in parte dalle defezioni che da mesi stanno dimezzando la squadra, ma non si possono trascurare alcune frizioni intene che stanno pregiudicando i rapporti della piazza partenopea.
Il paradosso sta apparentemente nei numeri, in un primo tempo nel quale la squadra di Gattuso fa un gran possesso (66,2%, contro il 33,8 dei padroni di caso), ma trova oltre a un super Perin (almeno sei interventi importanti sino all’intervallo) e alla traversa di Petagna, anche un avversario che concede poco o nulla per vie centrali ed è sempre lucido, anche nelle fasi più complicate della gara.
Ancora troppi gli errori sotto porta per gli uomini di Gattuso, ma il Genoa s’è presentato all’appuntamento al completo, mentre gli azzurri sono partiti con l’ handicap, senza cinque protagonisti importanti come Insigne, Osimhen, Mertens, Fabian Ruiz e Koulibaly. Assenze che, unite a un evidente calo fisico, ha impedito a Gattuso una rotazione corretta degli uomini.
Tra 3 giorni un appuntamento importante con il ritorno di Bergamo, un momento cruciale che arriva in un periodo non felice per gli azzurri. Ma la Coppa Italia va onorata fino in fondo e può essere la possibilità di ritornare in finale e rilanciare una stagione ancora tutta da giocare.