“Non siete scarti o falliti, ma un dono prezioso”, “Siate testimoni della tenerezza di Dio in mezzo alla cultura di individualismo, indifferenza, disprezzo”, queste sono le espressioni usate da Papa Francesco nonostante i senzatetto sotto la cupola di San Pietro ricercano la clemenza e il riconoscimento di aiuto.

Città del Vaticano di notte

Queste immagini in un estate torrida sono l’ennesima supplica, persone avvolte dai copertoni di cartone, da mini tendopoli nei vari porticati, nell’ingresso della città si denota una sequenza di uomini e donne dalla pelle intrisa di calore, distesi sul pavimento, altri disposti sui gradini proprio davanti l’accesso delle chiese consacrate.

L’ amore di Dio lascia in dubbio l’operato dell’Angelus, colui che incita al ravvedimento, all’aiuto ordinario della fatidica frase biblica: ‘ama il tuo prossimo come te stesso’, un uomo che riceve un flusso notevole di ascolti nelle sue domeniche spirituali condivise con i suoi fedeli.

La chiesa cattolica detiene la prerogativa di “aiutare” e progettare a favore dei bisognosi nelle sue forme associative, ma la visione di quella piazza presa d’assalto è frutto di un mancato intervento che lascia trapelare l’incoerenza di una istituzione canonica che sembra non aver colto l’insofferenza e l’innocenza degli homeless.

Il corridoio di questa distesa di uomini non ha ricevuto l’aiuto di volontari o della curia che nel Vaticano vive la massima rappresentazione. Occorre diffondere un messaggio di aiuto concreto, non solo perché sono chiamati senzatetto ma perché meritano dignità sociale e difesa dei diritti umani in quanto deboli e disorientati.

La chiesa nella sua marcia veterana al cattolicesimo trasmette un segnale un pò confuso verso i bisognosi, il potere decisionale del nostro pontefice perde la sua efficacia dinanzi alle vere problematiche.

LGBT, transizione sessuale e la povertà dimostrano che lo stato cattolico erge leggi, talvolta escluse da un eventuale dialogo tra le parti, e la retroattività la si evince in questi ‘bisognosi’ di fame e acqua che aspettano la mano del loro Padre.

Il Padre, colui che in prima linea e sotto queste urla nei suo bassifondi dovrebbe risalire con gran voce per continuare a dimostrare la sua Mission, capire Dio su cosa l’ha incaricato dinanzi al genere umano, comprendere le inclinazioni e le virtù per coloro che non hanno voce.

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